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Archive for ottobre 2009

IL LINGUAGGIO di Internet, inaugurato al Cern di Ginevra nel1989, e la sua evoluzione fino alWeb2.0, termine coniato nel 1999 daDarcyDiNucci nel suo articolo “Il futuroframmentato”, hanno fatto fiorire nuove forme comunitarie: le reti sociali, motori delle innovazioni nel 21mo secolo accesi dagli internauti del ciberspazio.

Oggi la comunità che frequenta la piazza di Internet è scossa da aggressioni alle persone. Minacce di morte al primo ministro italiano hanno coinvolto il sito di Facebook. Sui giovani internauti che navigano nel mare delle reti sociali incombono gli attacchi dei predatori sessuali. Eppure, La nuova civiltà rinascimentale che sta sorgendo dalla rete ha forti anticorpi per alzare alte barriere contro il diffondersi di conflitti ed epidemie sociali i cui virus sono coltivati in vitro nei laboratori delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Nel nostro paese, l’avanguardia del nuovo rinascimento sociale fiorisce proprio nelle reti costruite da LinkedIn, Facebook e altri operatori nel mondo Web 2.0. Comunità di pratiche professionali nella gestione di piccole emedie imprese come ModenaIn nell’ambito della Federazione ClubIn (www.clubin.biz) e Fior di Risorse (www.fiordirisorse.eu) in Centro Italia organizzano incontri di socializzazione che sono occasioni per dar voce ai propri pensieri e spazio ai propri interessi, per confronti senza barriere, per raccogliere e scambiarsi idee, progetti e opportunità imprenditoriali e lavorative. Coloro che condividono, moltiplicano.

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Ecco la consueta rassegna stampa uscita sulla Cena al Buio del 23 ottobre 2009.

Gazzetta di Modena, 23-10-09, “Una cena al buio per capire i non vedenti”

 Trasferta bolognese per gli iscritti di ModenaIn, che questa sera si ritroveranno all’Istituto Francesco Cavazza di Bologna per una “cena al buio”. Fondato nel 1881, questo istituto svolge un ruolo fondamentale nell’istruzione dei non vedenti italiani e apre le porte all’evento organizzato da ModenaIn perché riconosce il forte valore formativo dell’iniziativa. Professionisti e manager modenesi saranno guidati nel mondo dei non vedenti sperimentando diverse situazioni vissute quotidianamente da un cieco e sviluppando una maggior sensibilità nei confronti di questa realtà. (m.ped.)

Gazzetta di Modena

ModenaIN: Cena al buio all’Istituto Cavazza di Bologna
 
(Modena, 22 ottobre 2009) Trasferta bolognese per gli iscritti di ModenaIN, che domani si ritroveranno all’Istituto Francesco Cavazza di Bologna per una Cena al Buio. Fondato nel 1881, l’Istituto svolge un ruolo fondamentale nell’istruzione dei non vedenti italiani e apre le porte all’evento organizzato da ModenaIN perché riconosce il forte valore formativo dell’iniziativa. Professionisti e manager modenesi saranno guidati nel mondo dei non vedenti sperimentando diverse situazioni vissute quotidianamente da un cieco e sviluppando una maggior sensibilità nei confronti di questa realtà. Potranno così portare in azienda metodologie nuove legate al problem solving, al lavoro di squadra e al superamento dei preconcetti. “Il buio ci permetterà di slegarci dall’uso della vista, che è il nostro senso guida ma anche il senso che offusca l’uso degli altri – commenta Anna Piacentini, coordinatrice di ModenaIN – e di lavorare sulle dinamiche della relazione di gruppo sviluppata senza alcuni degli elementi della comunicazione non verbale che spesso la guidano e la condizionano”. Per il suo valore sociale l’evento ha ottenuto il patrocinio del Lions Club Genova Balilla 1746 e per la sua creatività ha ricevuto il riconoscimento dalla DG – Direzione Generale Istruzione e Cultura, una delle 36 Direzioni Generali che compongono la Commissione Europea. L’appuntamento, a iscrizione obbligatoria, è il 23 ottobre alle 19.30 presso l’Istituto Francesco Cavazza di Bologna (via Castiglione, 71).

Via Emilia Affari

 

Ufficio Stampa ModenaIn a cura di Fruitecom

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Venerdì 23 ottobre 2009 abbiamo fatto la prima Cena al Buio del gruppo ModenaIn: è stata una serata “magica” per l’atmosfera che si è creata.

Non eravamo in un ristorante, non eravamo nemmeno in un albergo 4 stelleeravamo ospiti di un’Istituto che si occupa di formare ragazzi ciechi,  e che per qualche ora ci ha permesso di varcare la soglia del buio avendo come angelo custode di questo viaggio un ragazzo o una ragazza non vedente.

Tutto questo è stato possibile grazie al CTC di Bologna che mi ha permesso di entrare in contatto con il direttore Egidio e con Fabrizio: due persone uniche  che insieme hanno ideato “Dimensione Buio” ovvero un ambientazione completamente oscurata per accoglierci e permetterci di fare questa esperienza che ci ha regalato molto dal punto di vista personale e che ci ha permesso anche di capire quanto cambi la relazione quando non abbiamo le barriere poste dalla vista, dal ruolo e dall’ambiente che ci circonda.

La serata si è aperta con la presentazione del Club Balilla 1746 che da Genova ci ha portato i valori dei Lions Club fondati sull’aiuto reciproco, sull’etica e legati al mondo della cecità da oltre un secolo ovvero da quando una ragazza cieca ha portato in una delle loro sedi il messaggio di quanto si possa essere forti nonostante la mancanza della vista.

E così il cerimoniere del Club, accompagnato dal vino Curtis in Lama offerto dalla cantina Fiorini 1919, ci ha accompagnato al momento dell’ingresso nella sala della cena…. dove tutto ha preso corpo.

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Venti paesi, l’85% dell’economia mondiale, si sono ritrovati a Pittsburgh per il Summit del 24-25 settembre. Al centro dei lavori del G20, una ripresa economica equilibrata e sostenibile. Sul consesso hanno pesato i macigni del deficit e del debito pubblico. Per l’insieme dei 20 grandi, il disavanzo salirà dall’1,1% del PIL pre-crisi al 6,9% nel 2010 quando il debito dovrebbe attestarsi al 110% del PIL contro l’80% nel 2007. Suscita allora timore che il risparmio globale possa essere utilizzato per mantenere i governi solventi, piuttosto che per finanziare nuovi investimenti produttivi. La Cina si è presentata con la credenziale di seconda economia più grande al mondo: rango che si accinge a conquistare l’anno prossimo. L’interrogativo non sciolto dal Summit è se dalla vetta raggiunta il gigante asiatico possa continuare a crescere con le esportazioni, oppure se d’ora in avanti non debbano essere gli Stati Uniti a “fare i cinesi” riversando sull’estero prodotti e servizi nel tentativo di assorbire gli ingenti debiti pubblici e privati accumulati negli anni ruggenti dell’euforia finanziaria. I leader riuniti a Pittsburgh hanno convenuto sulla riduzione in corso negli squilibri mondiali. Il deficit americano con l’estero, che aveva toccato quota 6% rispetto al PIL, si è dimezzato al 3%, mentre il surplus cinese, già sceso dall’11 al 9,8% del PIL, dovrebbe ulteriormente contrarsi. Tuttavia, il cammino verso il riequilibrio è ancora lungo e costellato di trabocchetti. La più pericolosa resta la trappola del protezionismo. A Pittsburgh la Cina ha messo in mostra nervi tesi a seguito della decisione di Obama di alzare le tariffe sull’import di pneumatici cinesi. Non meno tesa è apparsa la muscolatura della potenza americana a fronte della reticenza cinese a mettere sul tavolo del confronto l’apprezzamento del renbimbi in un sistema monetario internazionale ancora agganciato al dollaro.

 

Il Summit lascia il volto del G20 con uno sguardo strabico. Per un verso, un occhio è rivolto al risanamento della finanza globale e l’altro alla ripresa dell’economia mondiale. C’è poi chi (Cina, India e altri paesi emergenti) guarda il futuro dell’ordine mondiale con la lente di un sistema multipolare dominato dalle forze centrifughe della concorrenza tra contrastanti interessi nazionali e chi invece in l’Occidente vorrebbe, con Obama, un mondo interpolare in cui la cooperazione planetaria prevalga sugli egoismi nazionali.

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